Madrid sta diventando rapidamente una delle capitali gastronomiche del mondo. La capitale spagnola ha oltre 3.100 ristoranti, una rete tentacolare di vibranti mercati rionali alimentari, e un arsenale crescente di stelle Michelin a sua disposizione. Nel caso in cui aveste perso la notizia, l’anno scorso cinque nuovi ristoranti sono stati insigniti di stelle per il loro impegno esemplare in cucina.
Tuttavia, la cultura alimentare di Madrid è molto di più dei suoi rinomati chef, dell’alta cucina e dei ristoranti di alto livello. Oltre ai titoli sensazionalisti, una nuova generazione di giovani talenti è occupata a coltivare una microimprenditoria che non solo delizia i ristoranti locali, ma lastrica la loro strada per una futura celebrità. Vieni a conoscere alcuni dei nuovi ragazzi di talento e metti una sedia sotto il tavolo per assaggiare le loro creazioni culinarie.
Calle Meléndez Valdés 54
Metro: Argüelles
Questo ristorante fusion fuori mano è pieno della nuova generazione di maestri culinari di Madrid. Situato a pochi passi dalla stazione della metropolitana di Argüelles, il cibo è una fusion Ibero-Giapponese (pensate ai sapori spagnoli in nigiri, curry e pesce) e i cuochi e i camerieri provengono da alcuni dei migliori ristoranti della Spagna. Gonzalo García ha lavorato al Nikkei e al Diverxo; Roberto Martínez al Nikkei, al Maido in Perù, al Malabar e al Celler di Can Roca; Pablo a La Tasquita de Enfrente; Fernando, al Kabuki e al Sacha; mentre dietro al bancone del bar c’è Viki che ha lavorato al Roka di Londra. L’unico punto critico è che non accettano prenotazioni. C’è un numero limitato di posti, questo significa che i commensali devoti si mettono in coda prima dell’apertura delle porte e un cordiale membro dello staff appare per annotare 20 nomi sulla lista di attesa. Se vuoi entrare in questa lista devi arrivare prima delle 13.30 per pranzare e prima delle 20.30 per cenare. Se non sei tra i prescelti della lista, aiuta sempre avere un piano B, ed ecco qui sotto altre quattro alternative…
Calle Valverde 42
Metro: Gran Vía or Tribunal
Sembra che tutti parlino di Navaja. Situato nel vivace quartiere di Malasaña, questo piccolo ristorante è stato aperto solo pochi mesi fa da due socievoli Galiziani. Lo Chef Alex Álvares originario di Orense e la straordinaria Libia Veiga di Vigo che si occupa dell’accoglienza della clientela hanno unito le loro forze per offrire un’atmosfera rilassata e informale che offre pietanze colorate di fusione Galiziano-Peruviana. Álvarez e Veiga amano portare loro stessi i piatti ai tavoli, illustrando gli ingredienti e i metodi di cottura al pubblico in adorazione. Accertatevi di assaggiare le navajas (cannolicchi), le ostriche piccanti, i polpi e l’insalata di quinoa, e gli speciali e famosi panini di maiale. E il tutto innaffiato con i piscos all’aroma di mandarino e ananas; non dimenticate di chiedere al gentilissimo staff un drink.
Calle de las Conchas, 4
Metro: Ópera
Questo piccolo locale stile streetfood si trova in una stradina interna della città, specializzato in…indovinate un po’? polpette di carne”. La russa Nina Lashchenova, e la filippina di seconda generazione Nocon si sono incontrate attraverso i loro rispettivi food blog, sono diventate amiche, poi coinquiline e ora socie commerciali; aprendo il Bolero Meatballs solo 18 mesi fa. Hanno un background molto diverso (May ha lavorato nel ristorante appena citato Nakeima, mentre Nina è un ex interprete e esperta in comunicazione audiovisiva) ma sono unite nel loro amore per le polpette succolente. “Credo che faccio circa 300 polpette al giorno,” dice, May, ammettendo, “se c’è un giorno che non faccio le polpette, mi sembra stranamente vuota.” Servite come tapas ,“raciones” (porzioni), o in un panino (bocatas), la carne e i sapori variano; quella de la abuela è carne di vitello con una salsa tradizionale, le orientales sono asiatiche, aromatizzate con carne di maiale, le chick& parm sono con pollo e formaggio, poi ci sono le vegan, le extra piccanti (bolero fireball), e cambiano ogni volta.L’atteggiamento rilassato e divertente delle ragazze, è presente in tutto il locale, basta leggere l’ironica insegna che dice “Mangia le mie palle e…divertiti.”
Calle Santa María, 28
Metro: Anton Martín
Un’altra escursione nella fusion asiatica, è il TriCiclo , aperto da tre amici che hanno unito le loro forze dopo aver lavorato in alcuni ristoranti di alto profilo tra cui David Muñoz, DiverXo e Paco Morales e Senzone. Il trio ha optato per uno spazio a Madrid nel quartiere del design del Barrio de Las Letras (Quartiere Letterario) per aprire il loro ristorante, e stuzzicano l’appetito con i sapori spagnoli, asiatici e latini dal 2013. Il trio di giovani cuochi Javier Mayor, Javier Goya, e David Alonso ha aperto anche Tándem, uno spazio più piccolo, più sperimentale, che si trova a breve distanza nella stessa strada. E’ aperto per una “late breakfast” a partire dalle 10.30 e consente a questi avventurosi giovani cuochi di affinare le loro ricette e le loro idee in un ambiente più rilassato. La (meritata) popolarità richiede una prenotazione previa con una telefonata veloce allo: +34 910 244 798.
Calle Pez 20
Metro: Noviciado or Tribunal
Lo sviluppo rapido della cultura del caffè in città continua ad espandersi e uno degli ultimi caffè è l’Hanso Café in Calle Pez, nel quartiere di Malasaña. Nicho Han ha aperto il suo caffè insieme alla moglie pasticciera Eva Ying poche settimane fa, e nonostante la sua ideale posizione ad angolo e un cartello pubblicitario che indicava la disponibilità del locale, non aveva avuto molta risposta perché era scritto in cinese mandarino. Han, di origini cinesi, trasferitosi a Madrid quando aveva 14 anni, non si lascia sfuggire l’affare, inizia la ristrutturazione, e ora serve caffè appena tostato fatto da baristi competenti, mentre sua moglie sforna dolci aromatizzati come il Matcha, i semi di sesamo, la red velvet e il tiramisù. Il nome “Hanso” significa “piccola casa” in Mandarino e Han si impegna a farlo diventare uno dei migliori caffè della città. “Nel 2011 avevo aperto un caffè nel quartiere di Usera, ma ho deciso di spostarmi al centro perché la cultura del caffè è più forte qui”, afferma mentre versa un cappuccino schiumoso. “Per quanto riguarda il caffè, Madrid ha un grande futuro davanti a sé.”