Sei un appassionato di architettura e vuoi sapere quali sono gli edifici che devi assolutamente fotografare durante la tua visita a Madrid? Ti porto a passeggio per le icone architettoniche – di ieri e di oggi – della capitale!
Iniziamo la nostra passeggiata tra alcuni degli edifici emblematici di Madrid al sud de la capitale, a Lavapiés. Qui possiamo osservare il centro culturale de las Escuelas Pías, in cui convivono elementi riabilitati, restaurati e nuovi. A prima vista può sembrare un edificio in rovina, però in realtà questo luogo accoglie un’aula universitaria, costruita sullo spazio una volta occupato dal Teatro Lavapiés e una bellissima biblioteca, situata nell’antica Chiesa del convento di San Fernando, che fu bombardata durante la Guerra Civile.
Proseguiamo verso Antón Martín, dove si trova Cine Doré, un palazzo in stile Art Noveau che oggigiorno ospita la sede della Filmoteca Nazionale. Tra gli elementi decorativi e architettonici che vale la pena fotografare vi sono la facciata, che risale al 1923 e la hall centrale, composta da un cortile rettangolare con balconi sormontato da un lucernario.
Non molto lontano da lì si ubica il centro socioculturale CaixaForum Madrid. L’edificio, che una volta ospitava la centrale elettrica di Mediodía, è stato ristrutturato dallo studio degli architetti Herzog & De Meuron (i creatori della Tate di Londra) e presenta due caratteristiche che lo rendono inconfondibile: il giardino verticale e l’apparente stato di “levitazione”.
Continuiamo la nostra passeggiata verso sud per visitare uno dei fiori all’occhiello della Madrid contemporanea, insignito di diversi premi di architettura: Matadero, un centro culturale sorto dalle ceneri dell’ex mattatoio della città, sulle sponde del fiume Manzanarre. Rinnovato nel 2005, è formato da un insieme di padiglioni in stile neomudejar costruito all’inizio del XX secolo da Luis Bellido. Gli interventi del 2005 hanno mantenuto espressamente le impronte del passato, per rafforzare il carattere sperimentale delle nuove istituzioni che ospita il centro. Ognuno dei padiglioni è stato rinnovato cercando di raggiungere l’equilibrio tra il massimo rispetto dello spazio e una dotazione specifica, tramite l’uso di materiali industriali, che permetta svolgere le nuove attività previste.
Un altro dei simboli della Madrid contemporanea è Madrid Río, un parco che accoglie differenti icone architettoniche, come il Ponte monumentale di Arganzuela, disegnato dall’architetto Dominique Perrault e composto da due sezioni con lamine di ferro a spirale che acquisiscono una forma conica. Entrambe le sezioni sono unite da una collinetta dalla quale si accede al Parco della Arganzuela. Ti consiglio di visitarlo di notte, per via della spettacolare illuminazione. Da non perdere sono anche i Ponti gemelli dell’Invernadero e del Matadero, due passerelle a volta situati di fronte alle omonime strutture e i cui interni sono stati decorati dall’artista Daniel Canogar con mosaici di vetro riciclato che rappresentano gli abitanti della zona; il Ponte Obliquo, recuperato dal vecchio tracciato della Calle 30 per un uso pedonale; e il Ponte del Principato di Andorra, in ferro e con tre bracci a forma di “Y”.
Cambiamo di quartiere e ci dirigiamo a Alonso Martínez, che ospita un altro degli imperdibili di Madrid per amanti dell’architettura: il Palacio Longoria, sede della SGAE (Società Generale degli Autori Spagnoli). Si tratta di un palazzo del 1904, opera di Grases Riera, che si caratterizza per una decorazione eccessiva. Sono bellissimi la facciata, la cupola con la vetrata e il salone interno in cui la scala imperiale circolare è la protagonista assoluta.
Ad Avenida de America possiamo osservare altri due edifici di questa passeggiata: Torres Blancas e l’Hotel Puerta America. Il primo, formato da cilindri verticali, balconi curvi e una spettacolare piscina sul tetto, si caratterizza per non avere angoli. Si dice che per poterlo visitare è necessario mostrare interesse per uno degli appartamenti del complesso, del valore di 700.000 euro.
Il secondo rappresenta uno spazio di incontro in cui si uniscono diverse culture e diversi modi di intendere l’architettura e il design. Inaugurato nel 2006, alla costruzione lavorarono diciannove dei migliori studi di architetti e designer del mondo, provenienti da tredici paesi diversi. Impiegando diversi materiali, colori e forme crearono spazi diversi che riuniscono il meglio del design e dell’architettura d’avanguardia, all’insegna della massima libertà espressiva. Jean Nouvel, Javier Mariscal e Fernando Salas, Richard Gluckman, Victorio & Lucchino, Norman Foster e Zaha Hadid, fra gli altri, sono alcuni dei designer e architetti che hanno partecipato al progetto.
Norman Foster è anche l’autore della sede di Ivorypress, la casa editrice di libri di lusso fondata da Elena Ochoa in cui possiamo conoscere e vendere i suoi libri-opere d’arte. A metà strada tra libreria, sala da esposizioni e sala conferenze, questo spazio si trova a pochi metri dalla Castellana, all’altezza del Santiago Bernabéu. Il locale, ricavato da un’ex tipografia e da un garage, si è trasformato in un ambiente di design nel quale dominano il bianco e gli spazi aperti. Qui è possibile trovare libri rari, edizioni limitate, cataloghi ritirati dalla circolazione e una selezione assai poco comune di libri di fotografia, arte, architettura e design, opere provenienti da tutto il mondo, con particolare attenzione per le edizioni provenienti da paesi asiatici, oltre a tutte le pubblicazioni della Ivorypress.
Terminiamo la nostra passeggiata fuori dal centro della città, alla Caja Màgica di Dominique Perrault, sede del Mutua Madrid Open di tennis e un altro luogo architettonico di riferimento della capitale. Questo spazio multidisciplinare è distribuito su due superfici coperte per un totale di 103.365 metri quadrati predisposti per l’organizzazione di eventi di ogni tipo. La prima superficie può accogliere fino a 16.000 spettatori, mentre la secondo è suddiviso in 11 piste coperte, 5 delle quali dotate di gradinate e 6 pensate per l’allenamento e altre attività.
Se hai voglia di conoscere altri luoghi madrileni da visitare per un appassionato di architettura, ti raccomando la lettura dell’intervista a Teresa Sapey.