A Madrid i bar ‘de toda la vida’, chiamati anche ‘de viejos’, sono una vera e propria istituzione, non solo perchè molti sono ormai dei luoghi d’interesse storico, ma soprattutto perchè sono dei locali che anno dopo anno mantengono degli ottimi standard di qualità a prezzi più che ragionevoli. Quasi tutti sfoggiano l’estetica di sempre. Se sei stanco di menù e arredamenti ‘alla moda’, questo post fa per te.
Uno dei più storici è El Palentino (C/ Pez,8), dall’aria retro, con luci al neon, il bancone di metallo e il pavimento in ceramica. Proprio qui Manu Chao girò il videoclip di ‘Me llaman calle’ e il regista spagnolo Álex de la Iglesia il suo ultimo film, Il bar. Tra i clienti fedeli troviamo giovani ma anche famosi. Inoltre, tutte el tribù urbane degli ultimi 50 anni (punk, hipsters…) sono passati di qui. Apre prestissimo, alle 7 del mattino, quasi nessun bar della zona apre a quest’ora. Nonostante di sera si formino code e ci sia pure un buttafuori alla porta, i prezzi sono ancora molto sostenuti, il caffé costa 1 euro, la birra da 33cl 1,20 e i cocktails 3 euro!! Il panino con la fettina di vitello è uno dei grandi classici di questo bar.
Sempre a Malasaña si trova Casa Camacho, frequentato principalmnete da studenti, ma non solo. Il vermut alla spina, elaborato dai proprietari in una vecchia cantina di Reus, o il cocktail yayo (vermut, gin e gassosa) accompagnato da olive sono alcuni dei classici all’ora dell’aperitivo in questo bar. Un’altra delle particolarità di questo posto è il fatto che per andare alla toilette devi passare sotto il bancone e attraversare la cucina e il magazzino.
Celebre per la sua tortilla – come comanda la tradizione, succosa, con cipolla e olio di oliva extra vergine – e le sue birre alla spina, La Ardosa (C/ Santa Engracia, 70) fu inaugurata nel 1892 ed è una delle cinque cantine più antiche di Madrid. Il piccolo locale è pieno di bottiglie impolverate e barili di liquori ed è frequentato da anziani al mattino e al pomeriggio e da una clientela più giovanile e anche da turisti di sera. Anche il vermut alla spina e le patatas bravas sono degni di nota.
In una delle zone più alla moda del momento, Ponzano, è ancora possibile prendere una birra – accompagnata da una tapa – in un bar ‘di sempre‘, da El Doble (C/ Ponzano, 58), una taverna dalla decorazione ispirata alla tauromachia e piena di foto di personaggi famosi. Non esiste un luogo più madrileno e castizo di questo nelle vicinanze.
Se vuoi respirare aria d’altri tempi a Chueca dovrai dirigerti a La Bodega Ángel Sierra. La sua clientela è composta da ‘giovani’ tra i 30 e i 40 anni. Tra i suoi must vi sono i filetti dell’acciuga precedentemente marinati in aceto e abbondante aglio e prezzemolo e il vermut artigianale, elaborato in una cantina di Reus, Iris. In questo bar Pedro Almodóvar girò una scena del film Il fiore del mio segreto, tra piastrelle de La Cartuja di Siviglia e legni cubani.
Terminiamo la nostra passeggiata tra Antón Martín e Lavapiés. Alla calle San Eugenio, 9 si ubica Vinícola Mentridana, un posto bohemio frequentato da giovani, anziani, turisti e gente famosa. Sono buonissime le tostas e la carta dei vini (tutti spagnoli) è abbastanza ampia. In inverno puoi optare per un vino caldo, una bevanza non molto diffusa a Madrid.
A lato si trova Benteveo (C/ Santa Isabel, 15), un locale dall’estetica anni 80, che negli anni si è chiamato Los Nogales e El Chuletar. Oggi si chiama così in onore all’uccello tipico di Cordova (Argentina), città di origine dei tre proprietari; in spagnolo tra l’altro significa ‘ti vedo bene’. Il fernet e il lomito, panino cordovese con la fettina di vitello, formaggio, prosciutto, lattuga e pomodoro sono gli imperdibili di questo bar.
A Bodegas Lo Máximo (C/ San Carlos, 6) si sono esibiti Manu Chao, Kiko Veneno, Macaco, Ojos de Brujo e Tonino Carotone. Con un’estetica anni 50, è frequentato da un pubblico molto eterogeneo. Dal 2000 lo gestiscono 3 giovani ragazze, ma l’essenza di questo bar ‘di sempre’ di Lavapiés è rimasta intatta.